Credimi è dura: Verdena @ Circolo Degli Artisti, Roma, 27/01/2011

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Diapositiva per dimostrare che no, non ho visto praticamente gnente.

Non sarà affatto facile.
Se volete leggere una bella recensione tecnica ed obiettiva del concerto di ieri sera, non fatevi scrupolo di gugolare altrove, mica mi offendo.

Primo: perchè non ho visto un cazzo. Ero a metà del locale ed eravamo talmente stipati che per metà del tempo ho potuto sbirciare Roberta e Omid tra gli incavi dei colli delle persone ammassate davanti a me.
Alberto non l’ho visto mai quando stava seduto alla tastiera, e molto raramente in piedi alla chitarra.
Per fortuna di un paio di canzoni sono riuscita a contemplare la furia omicida di Luca, il vero spettacolo di ieri (e di tutti i concerti dei Verdena che ho visto nella mia vita: non pochi).

Secondo: perchè è difficilerrimo per me parlare di ‘sto gruppo. Le recensioni mi vengono caotiche, nervose, senza filo conduttore, e stavolta anche senza scaletta (non avrei potuto neanche volendo; per fortuna la potete leggere e vedere qui).
Il fatto è che siamo praticamente coetanei (forse Luca ha un anno più di me), ed è come se in tutti questi anni fossimo cresciuti musicalmente insieme, album dopo album. E non cercano mai di fregarmi con un album raffazzonato o pop: io apprezzo tanto la loro integrità artistica.

Non so se riesco a spiegarvelo. Non li considero come ‘amici’, o persone vicine che conosco da anni; anzi ho sempre cercato di evitarli, non mi sono mai avvicinata a farmi firmare cd, o a parlarci, neanche quando non erano nessuno e giravano in mezzo alla folla nei festival come Arezzo Wave e Tora! Tora!.
Anzi visto che forse non riesco a spiegarvelo, facciamo che non ci provo neanche, e tento invece di tirar fuori qualcosa da questo cervellino ancora in modalità *lovvo* da ieri.

Il tutto è cominciato con un breve pezzo strumentale del nuovo (no, non me lo ricordo qual era) alle 21.40 circa, seguito a ruota da ‘Scegli Me’, molto molto bella.
Luca si riconferma ad ogni pezzo un genio, io gli vorrei entrare nel cervello per ascoltare quello che sente lui.
Alberto inizialmente alla tastiera per i primi due pezzi; il volume della voce è basso, proprio come nell’ultimo cd.

Già al terzo pezzo un boato (…almeno nel mio cervello) accoglie ‘Spaceman’, e da qua in poi non vi so più dire nulla dell’ordine delle canzoni.

Delle nuove ricordo molto bene le mie preferite di Wow:
Miglioramento’,
Adoratorio’,
‘Sorriso In Spiaggia’,
‘Razzi Arpia Inferno e Fiamme’,
‘Badea Blues’,
‘Rossella Roll Over’,
tutte bellissime (ecco cosa intendo per ‘non essere obiettiva’: il mio commento tecnico preferito è ‘bellissimo’).
Meno coinvolgenti ‘Loniterp’, ‘Lui Gareggia’, ‘Sul Ciglio’, ‘Le Scarpe Volanti’ e un altro paio lente di cui ora non mi sovviene il titolo.

Ma non parliamo del nuovo, è banale e scontato; parliamo del vecchio, che, inutile girarci intorno, è quello che emoziona sempre.
Non tanto ‘Viba’ (che è stato comunque un colpo pesante al mio povero stomaco già compromesso), quanto ‘Starless’ avrebbe potuto uccidermi sull’istante, nonostante l’abbiano suonata in modo non proprio perfetto, devo dire. Masticazzi, rimane comunque una delle mie canzoni preferite che la lacrimuccia me la fa sempre scendere. (Dannazione non se n’era accorto nessuno)
Stesso fomentone per ‘Was?’ e ‘Isacco Nucleare’ (a parte qualche trascurabilissima stecca), mentre ho apprezzato meno (un meno relativo, ovviamente) ‘Il Gulliver’, ‘Muori Delay’, non per l’esecuzione in particolare, ma penso che dopo Starless avrei avuto bisogno di una mezzora de silenzio totale pe ripiamme e ricominciare a ragionare in maniera decente.
Bella invece ‘Canos‘.

Chicca Per Il LOL: ‘Love Of My Life’.
lol.

Due i bis, per un totale di due ore di musica in cui nessuno s’è risparmiato niente. Tranne che non mi sembra di aver sentito nessun pezzo da ‘Il Suicidio Dei Samurai’. All’inizio pensavo di sì ma mi sa che tipo no.
Tutti han suonato qualsiasi strumento, anche se ho sofferto un po’ quando Luca si è spostato dalla batteria (NOOOO!! STAI LIII!!!) e se n’è andato a suonare la drum machine su uno dei pezzi nuovi. Vi vorrei dare i dettagli degli strumenti suonati da ciascuno, maffigurate se avevo modo e cervello di vedere e segnare tutto.
La storia dei coretti è figa, Omid è molto bravo ma il tutto dev’essere un po’ perfezionato (Roberta ‘potrebbe fare di meglio’).

Un ringraziamento special a tutti quelli che han caricato videi su iutub (almeno qualcosina oggi riesco a vedere), in particolare a lui/lei che ha caricato anche videi del 26.

Qualche bella foto, invece, qui.

[Silently]

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4 Risposte to “Credimi è dura: Verdena @ Circolo Degli Artisti, Roma, 27/01/2011”

  1. denizdegray Says:

    Quando ho letto la prima frase ho pensato che non ti fosse piaciuto. Tipo: “non sarà affatto facile dire che i miei adorati Verdena mi hanno fatto schifo” :D
    Hanno davvero fatto Viba? Ma come in originale o “remiscelata”?
    Come ti sono sembrate le nuove canzoni? Non sono un po’ troppo lente per essere Verdena? Son belle eh, ma cavolo… non me le aspettavo così lente! E, se si, non credi che per canzoni così ci vorrebbero dei toni più pacati e meno rockettosi?
    Ora però dovrei anche ascoltarmi il cd prima di sparare affermazioni azzardate. ;)

  2. Silently Says:

    Viba The Original, ho le prove (i link a iutub)!
    Del cd ne riparleremo a. Quando tu lo avrai ascoltato e b. Quando io l’avró digerito!

  3. BNY Says:

    Sziget Festival 2011 isola di Obuda in quel di Budapest, dal 8 al 15 agosto
    Verdena, poi…

    Interpol, Pulp, Smash Mouth, Chemical Brothers, gogol bordello, Flogging Molly, Dizzee Rascal, Rise Against, Gotaan Project, Ojos De Brujo, Hurts, Skunk Anansie, Motorhead, Judas Priest, Goran Bregovic e Marina And The Diamonds …etc…

    consiglierei una bella race, fatta in terra straniera…ne vale la pena!!!!

    ps: hanno partecipato per la prima volta nel 2008, ed io ero li e manco li ho sentiti. Ho dovuto aspettare il 2011 per vederli al lokomotiv (…no comment!!!) loro sono ottimi!!!

  4. Verdena @ Atlantico, Roma, 29/04/2011 « ConversazioniMetropolitane Says:

    […] ostinata”, un po’ più country, con la batteria più marcata. Rispetto al concerto precedente, Roberta sembra più a suo agio con i cori, per i quali Omid rimane comunque decisivo. La […]

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